EVELINA E LE FATE

EVELINA E LE FATE

Presentazione del libro EVELINA E LE FATE di Simona Baldelli

Giovedì 7 marzo – ore 18.00
Libreria La Torre di Abele,
Via Pietro Micca, 22 Torino

PRESENTAZIONE DEL ROMANZO
EVELINA E LE FATE
di Simona Baldelli

finalista al Premio Calvino 2012

Interviene con l’Autrice: Margherita Oggero
Introduce: Chiara Bongiovanni, lettrice del Premio Calvino

SIMONA BALDELLI EVELINA E LE FATE
Giunti Editore
Collana Italiana
pp. 256 – euro 12,00
EAN-ISBN: 978 88 09 77838 2
In libreria: 6 marzo 2013

TORNARE AL PASSATO PER DARE SENSO AL PRESENTE. UN RACCONTO CHE ANNODA I FILI DELLA GRANDE STORIA A QUELLI MAGICI E COLORATI DELLA VITA DI UNA BAMBINA E DEL SUO MONDO FANTASTICO, IN UN PICCOLO PAESE DELLA CAMPAGNA ITALIANA.

La narrazione si apre con una scena memorabile, l’arrivo degli sfollati: a Evelina che ha cinque anni, pare che dalla neve stiano uscendo le anime dei morti.
La bambina è abituata a una vita dura nella campagna delle Marche dove vive con la sua famiglia, ma nel suo modo di vedere la violenza della realtà è sempre accompagnata dalla magia.
Evelina e i suoi fratelli sono cresciuti con la guida e la protezione di due fate, quasi due membri della famiglia: la Nera, dai tratti cupi, e la Scèpa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre.
Nei dintorni del casolare girano i partigiani: il loro capo, il Toscano, ottiene dal padre di Evelina, che con loro simpatizza, del cibo. Evelina e i suoi fratelli Piero e Carla trovano il cadavere di un tedesco ammazzato dai partigiani: la Nera li fa scappare in tempo, e li spinge a nascondersi, pochi attimi prima dell’arrivo dei tedeschi.

In un succedersi incalzante di vicende e colpi di scena, sulle colline attraversate dalla linea gotica alle spalle di Pesaro, in attesa dell’arrivo degli Alleati trascorre l’ultimo anno della seconda guerra mondiale filtrato dallo sguardo magico e speciale dell’infanzia, e travolge tutta la famiglia di Evelina, padre e madre molto malata, i fratelli, e il segreto di una bambina ebrea nascosta sotto una botola dentro la stalla.
Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e insieme quello delle fiabe, l’intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale, anche attraverso uno stile asciutto che l’autrice sa controllare e arricchire con l’inserimento di elementi dialettali che, se da una parte rendono il racconto più reale, dall’altra sono quasi parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade.

Simona Baldelli è nata a Pesaro e vive a Roma. Questo è il suo primo romanzo, finalista al Premio Calvino 2012.