L’ARTE DI FARE LA DIFFERENZA

L’ARTE DI FARE LA DIFFERENZA

L’ARTE DI FARE LA DIFFERENZA
Edizione II – 2013/2014

Un progetto di Anna Maria Pecci
a cura di Arteco
in collaborazione con
Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università degli Studi di Torino
Città di Torino –Direzione Centrale Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie, Servizio Disabili / Arte Plurale; Circoscrizioni 8 e 10

15 maggio – 8 giugno 2014
Inaugurazione 14 maggio ore 18.00
Palazzo Barolo
Torino

Il 14 maggio inaugura a Palazzo Barolo la mostra “L’arte di fare la differenza. Edizione II – 2013/2014” con le opere realizzate – tra il 2013 e il 2014 – da tre coppie di artisti: Laura Biella e Lia Cecchin, Gaetano Carusotto e Corina Elena Cohal, Ernesto Leveque e Maya Quattropani.
L’allestimento – a partire dall’atrio che introduce lo scalone d’onore a forbice – si snoda nelle stanze del primo piano nell’ala destra e sarà arricchito da immagini, documenti e oggetti del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università degli Studi di Torino. In mostra, inoltre, sarà proiettato il video di Claudio Malpede che documenta l’intero iter progettuale: dalla formazione alla produzione artistica.
Questa II edizione vede protagonisti tre giovani artiste e tre artisti outsider che hanno lavorato in coppia per produrre un’opera condivisa, selezionando alcuni manufatti del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, luogo che conserva alcune testimonianze significative del passato umano. A partire da queste gli artisti selezionati hanno compiuto un percorso creativo ed introspettivo declinato in soluzioni molto diverse tra di loro, che hanno coinvolto sia emotivamente che professionalmente gli attori di questo esperimento creativo. La mostra sarà valorizzata da momenti di dialogo con gli artisti, i curatori e gli altri protagonisti del progetto e arricchita da laboratori rivolti al pubblico grazie alla disponibilità del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, Museo di Arte Contemporanea.
Anche il luogo che ospiterà la mostra, Palazzo Barolo, rispecchia le intenzioni del progetto “L’arte di fare la differenza”. La sede infatti, unica per bellezza, storia e importanza nella vita sociale e culturale della città, offre risalto e valore aggiunto alle opere restando fedele all’esempio dei Marchesi di Barolo e dell’Opera che, a 150 anni dalla sua fondazione, ne conserva l’eredità etica e culturale, il cui impegno si manifesta nel tentativo lungimirante di collegare assistenza, educazione e cultura, con una sostanziale affinità con i temi cardine del progetto.

GLI ARTISTI E LE OPERE
Maya Quattropani e Ernesto Leveque hanno creato l’opera La città narrante partendo da alcuni oggetti di uso comune provenienti dalla collezione etnografica europea. Più ancora che sull’oggetto gli artisti hanno deciso di lavorare sull’idea di catalogazione e sulla schedatura dei reperti, esaminando le diapositive realizzate per l’inventariazione del patrimonio avvenuta negli anni ’80. Maya ed Ernesto hanno realizzato una serie di Derive Psicogeografiche, seguendo parzialmente le regole proposte da Guy Debord e il gruppo Situazionista prefissandosi un unico obiettivo: aggirarsi nello spazio urbano per identificare e catturare alcuni oggetti della contemporaneità, al fine di rilevarne somiglianze e differenze rispetto al corrispettivo oggetto antico, tradotti in acquerelli – per mano di Ernesto – e fotografie – scattate da Maya.
Corina Elena Cohal e Gaetano Carusotto hanno realizzato Tempi fatti e disfatti, lavorando prevalentemente sul concetto della scrittura presente in numerose opere conservate nel Museo, in particolare su “Il mondo in rivista” di Mario Bertola, un paziente ricoverato presso l’Ex Ospedale Psichiatrico di Collegno. Il libro raccoglie un centinaio di “allegorie” (così chiamate dallo stesso Bertola) con disegni talvolta fantastici, talvolta realistici accompagnati da didascalie e da una decina di filastrocche inventate dall’autore. In modo analogo l’opera di Corina e Gaetano si basa sull’unione di parole e immagini: da una parte il racconto della vita di Gaetano scritta di suo pugno, dall’altra i disegni a carboncino di Corina, anch’essi a carattere autobiografico.
L’opera di Lia Cecchin e Laura Biella si intitola Bolder Line e nasce da una fascinazione di entrambe le artiste per uno strumento nato per tatuare. Partendo da questa idea del segno come qualcosa usato per definirsi, le artiste hanno scelto di concentrarsi sulle “nuove scritture” fra le collezioni del Museo, in particolare fra gli oggetti della collezione di Art Brut, costituita da più di 200 manufatti raccolti da Giovanni Marro mentre prestava servizio presso l’Ex Ospedale Psichiatrico di Collegno. Il loro è un lavoro che riflette sulla grafica e il lettering e arriva alla costruzione comune di alfabeti realizzati attraverso lo studio di nuovi font che meglio traducano il significato che si vuol dare al messaggio.

Durante il periodo di apertura della mostra si terrà a Palazzo Barolo il 26 maggio un convegno internazionale, come conclusione di questa seconda tappa del progetto, è volto a coinvolgere attivamente il pubblico sui temi trattati presentandoli in una prospettiva internazionale: avvicinando e mettendo in dialogo buone pratiche italiane ed europee, grazie al contributo di esperti nazionali e internazionali, attivi negli ambiti dell’arte partecipativa e relazionale, dell’accessibilità fisica e culturale, dell’Arte Outsider e Irregolare, della promozione di giovani artiste/i. Tra i relatori invitati Maria Sol Alvarez, Simona Bodo, Fabio Cafagna, Giovanni Cordero, Erika Cristina, Anna Detheridge, Massimiliano Gioni, Christina Kreps, Lisa Inckmann, Gianluigi Mangiapane, Silvia Mascheroni, Giuditta Nelli, Anna Maria Pecci, Mattia Pellegrini, Anna Pironti, Annalisa Pellino, Anne-Françoise Rouche, Margherita Sani, Catterina Seia, Tea Taramino, Bianca Tosatti, Beatrice Zanelli..

Il 27 maggio è stato poi organizzato un workshop su invito al PAV/Parco Arte Vivente, Centro d’Arte Contemporanea, sarà condotto in collaborazione con Claudio Cravero e Orietta Brombin, rispettivamente curatori dell’Art Program e delle attività Educative e Formative del PAV. L’incontro avrà come obiettivo l’approfondimento delle buone pratiche con la prospettiva di imbastire un’edizione europea del progetto e ciò potrà avvenire nell’accoglienza di un luogo – immerso nella natura – caratterizzato culturalmente da una ricerca artistica internazionale che si sviluppa e indaga all’interno dei rapporti che intercorrono tra arte, scienza e natura con particolare attenzione agli interrogativi che provengono dalla sfera civica.

Gli eventi sono resi possibili grazie al contributo di Compagnia di San Paolo, Fondazione Alta Mane e Città di Torino nell’ambito del Bando da Giovane a Giovane, Emersione di giovani Talenti.

Mostra
L’arte di fare la differenza
Dal 15 maggio all’ 8 giugno
Inaugurazione 14 maggio ore 18.00
Palazzo Barolo, ingresso via Corte d’Appello 20
Orari: Lunedì chiuso, da Martedì a Venerdì ore 10.00 – 12.00/ 15.00 – 17.30, Sabato 15.00 – 17.30, Domenica 15.00 – 18.30.
Tariffe: intero € 4,00, ridotto € 2,50 maggiori di anni 65, gratuito per disabili e accompagnatori, minori di anni 12, possessori di Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.

Convegno internazionale
26 maggio 2014, ore 9.00 – 18.00
Palazzo Barolo, ingresso via Corte d’Appello 20
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria. Programma e scheda di iscrizione disponibili da maggio sul sito www.artedifferenza.it/blog

Workshop su invito
27 maggio 2014
PAV, Parco Arte Vivente – Centro Arte Contemporanea, via Giordano Bruno 31

Per info:
www.artedifferenza.it/blog
artedifareladifferenza@gmail.com