02 Giu SIMON STARLING. LA DECOLLAZIONE
SIMON STARLING
LA DECOLLAZIONE (THE DECOLLATION)
Chiesa di San Giovanni dell’Origlione
Piazza dell’Origlione, 90134 Palermo
Progetto presentato da Galleria Franco Noero
Manifesta 12, programma 5 x 5 x 5
15 giugno – 4 novembre 2018
La Decollazione è il primo capitolo di un progetto legato alle torride vicende che portarono alla realizzazione del capolavoro maltese di Michelangelo Merisi da Caravaggio, La Decollazione di San Giovanni Battista (1608). Il dipinto, tra i più grandi e potenti realizzati dall’artista, è esposto permanentemente nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta, città in cui fu realizzato. E’ l’unico a essere stato firmato, utilizzando il pigmento rosso sangue che sgorga dalla gola tagliata di Giovanni Battista, in una maniera che sa quasi di confessione. Si tratta di un dipinto dalla storia vivida e burrascosa, sia nelle circostanze legate alla sua realizzazione che nelle vicende successive: nel 1989 il quadro fu gravemente danneggiato – squarciato con un coltello – e nel 1997 fu mandato con una nave italiana a Firenze per essere restaurato.
La Decollazione è un’opera che origina da un viaggio dal Nord Italia alla Sicilia, ripercorrendo la traiettoria della vita del Merisi dalla città lombarda di Caravaggio attraverso Milano, Roma, Napoli, Malta e la Sicilia. Fu a Malta che Caravaggio cercò rifugio, protezione – e probabilmente il perdono papale – dall’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, a seguito del suo coinvolgimento nell’omicidio di Ranuccio Tomassoni a Roma. Nel corso di questo viaggio, un piccolo Ape Piaggio Pentarò del 1967 ha permesso di rintracciare e approvvigionarsi dei materiali grezzi da cui venivano estratti tutti i pigmenti utilizzati nel quadro di Caravaggio (identificati durante il processo di restauro): carbonato di piombo (biacca), carbone (nerofumo), malachite, azzurrite, terra verde, cinabro (vermiglione), terra d’ombra, terra rossa (terra di Siena), ocra e radice di robbia (carminio). Ove possibile questi materiali grezzi sono stati reperiti direttamente nei territori d’origine, tra cui Roussillon e Althen-des-Paluds in Francia, Monte Baldo, Borgo Pace e Monte Amiata in Italia. Gli “esotici” (malachite e azzurrite) sono stati acquistati nel luogo storico di approvvigionamento di tali pigmenti, Venezia. Alla fine del viaggio, in un atto che potremmo definire di decollazione veicolare – il “corpo” (rimorchio) del Pentarò è stato staccato dalla sua “testa” (motrice) ed è esposto con il suo variopinto carico di materiali su un basamento avente le stesse dimensioni del dipinto originale.
A questa fase iniziale del progetto, che qui include una riproduzione in scala 1:1 di una sezione della radiografia del dipinto eseguita presso i laboratori di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze, seguirà all’inizio del prossimo anno la realizzazione di un film che coinvolgerà la fiorente industria del cinema maltese nel tentativo di creare un re-enactment cinematografico del dipinto.
Simon Starling (Epsom, 1967) vive e lavora a Copenhagen. Vincitore del Turner Prize nel 2005, il suo lavoro è stato oggetto di esposizioni personali presso istituzioni pubbliche e private quali KØS, Køge (2017) Musée Régional d’Art Contemporain, Serignan (2017) Rennie Collection, Vancouver (2016), Japan Society, NY (2016), Nottingham Contemporary, Nottingham (2016), Kunstmuseum St. Gallen, Switzerland (2016), Musée d’art contemporain de Montréal, Montreal (2015), Casa Luis Barragan, Città del Messico (2015) Museum of Contemporary Art, Chicago (2014), Tate Britain, Londra (2013), Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2012), Kunsthal Charlottenborg, Copenaghen (2011), Hiroshima City Museum of Contemporary Art, Hiroshima (2011), CAC, Malaga (2010).E’ stato inoltre invitato a partecipare a numerose rassegne quali 50a Biennale di Venezia (2003), 26a Bienal de São Paulo (2004), Biennale de Lyon e 8a Sharjah Biennial, Sharjah, UAE (2007), 53a Biennale di Venezia (2009).