Galleria Bianconi Archivi - emanuelabernascone.com https://emanuelabernascone.com/tag/galleria-bianconi/ l'arte di comunicare l'arte Tue, 12 Nov 2019 06:27:51 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.12 Ugo La Pietra | La Città Domestica https://emanuelabernascone.com/ugo-la-pietra-la-citta-domestica/ Tue, 12 Nov 2019 06:27:50 +0000 https://emanuelabernascone.com/?p=17134 L'articolo Ugo La Pietra | La Città Domestica proviene da emanuelabernascone.com.

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LA CITTÀ DOMESTICA | UGO LA PIETRA https://emanuelabernascone.com/la-citta-domestica-ugo-la-pietra/ Sun, 10 Nov 2019 16:18:18 +0000 https://emanuelabernascone.com/?p=17124 Ugo La Pietra inaugura il 13 novembre alla Galleria Bianconi La Città Domestica, la sua...

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Ugo La Pietra inaugura il 13 novembre alla Galleria Bianconi La Città Domestica, la sua nuova personale che raccoglie alcune serie di progetti artistici maturati alla fine degli anni Settanta. La mostra a cura di Marco Scotini, intende fare il punto sulla particolare accezione di arte “nel sociale” sviluppata dall’artista nel decennio dal 1969-79.  

Da sempre attento indagatore delle forme di potere che informano la città e i corpi che la abitano, Ugo La Pietra ha cercato, con il proprio lavoro e lungo un intero percorso, non solo di mettere a nudo le tattiche di controllo e i limiti che la regolano ma le modalità ancora possibili di intervento: quei margini temporaneamente disponibili che ha chiamato “gradi di libertà”. Senza mai pretendere ideologicamente di trasformare il paesaggio fisico quanto, piuttosto, la nostra relazione con esso. Dopo aver messo a punto negli anni Sessanta un modello morfologico e d’analisi, quale il reticolo di punti-oggetto chiamato Campo Tissurato, La Pietra interviene direttamente nello spazio costruito nel decennio successivo a partire da quello stesso modello per misurare gli scarti, le brecce, le particelle residuali, le variabili: tutto quell’inconscio urbano rimasto fuori dal controllo.   

Se ora troviamo in mostra una barriera di delimitazione urbana a strisce bianche e rosse trasformata in recinto giochi per bambini, o un mobile-bar costruito con coni di segnalazione da cantiere; se, cioè, incontriamo un progetto ibrido dove uno specchio circolare stradale è diventato un supporto per un lavandino all’aperto, c’è un passo ulteriore nel lavoro di La Pietra da rilevare. Si tratta di un vero e proprio spazio di profanazione in cui l’artista intende restituire all’uso (alle pratiche sociali) quanto gli era stato sottratto. E questa modalità di profanazione sceglie le forme del “gioco”, dove qualsiasi cosa può essere trasformata di colpo in giocattolo, in un’appropriazione che non tiene conto di ciò che è separato, di ciò che ha un diverso fine e che non può essere utilizzato per altro scopo

Non è un caso che le tavole grafiche che collezionano questi progetti (e che connotano lo stile di La Pietra) definiscano uno spazio inter-mediale dove foto documentarie, disegni, timbrature e testo, non solo rendono conto dell’approccio trasversale dell’autore, ma ci riconducono ad un immaginario lillipuziano e miniaturizzato. Un immaginario che, come tale, si sottrae ad ogni obbligo di dimensioni e ci restituisce ad un mondo malleabile, ad uno spazio di gioco possibile, ad un’infanzia, infine. Dove “i paletti e le catene” delle attrezzature urbane vengono disarmati del loro potere e attivati per un ‘altro’ uso.  

Nella mostra La Città Domestica una serie di attrezzatture urbane, rilevate nella città di Milano dal 1979 ad oggi, sono state dall’autore riprogettate stravolgendo la loro destinazione d’uso: da strutture di servizio della città a strutture di servizio per lo spazio domestico. Seguendo il principio “Abitare è essere ovunque a casa propria”, La Pietra ha trasformato gli oggetti urbani in complementi per l’abitare domestico, lo spazio pubblico in privato e viceversa, estendendo l’idea di cellula abitativa all’intera città, da cui la mostra prende il titolo.


Partendo dalla conformazione spaziale della galleria su due livelli, la serie di opere di “Attrezzature Urbane per la Collettività” viene esposta al piano terra dove le vetrine si affacciano lungo la strada, mentre nel piano interrato vengono esposti gli Arcangeli metropolitani, parte del ciclo “Riconversione urbana”, esposti originariamente nella stazione della metropolitana Melchiorre Gioia a Milano. Per completare il progetto espositivo Ugo La Pietra ha pensato ad una performance da realizzarsi la sera dell’opening, dove l’artista ha aggiornato il suo lavoro sui nuovi dissuasori urbani.

LA CITTÀ DOMESTICA
Ugo La Pietra
Opening: mercoledì 13 novembre, ore 18:00 – 21:00
Galleria Bianconi – via Lecco 20, Milano
14 novembre – 20 dicembre 2019
lunedì – venerdì 10:00-13:00, 14:30-18:30
Sabato su appuntamento
www.galleriabianconi.com 
+39 02 2222 8336
[email protected]

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MISHKA HENNER Your only chance to survive is to leave with us https://emanuelabernascone.com/mishka-henner-your-only-chance-to-survive-is-to-leave-with-us/ Tue, 17 Sep 2019 17:02:17 +0000 https://emanuelabernascone.com/?p=17105 a cura di Walter Guadagnini19 settembre – 31 ottobre 2019Galleria Bianconi, Milano La Galleria Bianconi...

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a cura di Walter Guadagnini
19 settembre – 31 ottobre 2019
Galleria Bianconi, Milano

La Galleria Bianconi riapre la stagione espositiva il 19 settembre con la mostra di Mishka Henner your only chance to survive is to leave with us, sino al 31 ottobre 2019.

Mishka Henner fa parte di una nuova generazione di artisti che stanno ridefinendo il ruolo della fotografia nell’era digitale; la maggior parte del suo lavoro riguarda il mondo digitale e si concentra su alcuni soggetti chiave del mondo culturale e geo-politico.

Alla Galleria Bianconi Henner presenta una serie di lavori che illustrano degli eventi estremi, delle vere e proprie apocalissi sia provocate dall’uomo che come conseguenza della rabbia di Dio.

Il titolo della mostra è tratto da una frase ripetuta nel 1999 da Marshall Applewhite, leader di una setta americana, che in un video invitava i suoi seguaci al suicidio di massa. Heaven’s Gate, il primo culto su internet al mondo, professava infatti che presto la terra sarebbe stata cancellata e che il suicidio fosse l’unico modo per assicurare la salvezza delle anime. Il gruppo riteneva che un’astronave aliena si nascondesse nella coda della cometa Hale-Bopp, in attesa di trasportare i membri della setta verso la salvezza ultima.

Di fronte al video di Applewhite c’è una replica scultorea dei resti distrutti di una finestra del Mandalay Bay Hotel di Las Vegas. Questa finestra dorata con una tenda viola fluttuante era una vista familiare nel filmato dell’ottobre 2017, quando un uomo armato sparò più di 1000 proiettili sul pubblico riunitosi per un festival di musica country proprio sotto la sua suite al 32 ° piano dell’hotel. L’oro e il viola, che spiccano qui come nel video di Heaven’s Gate, sono colori generalmente associati a esseri spirituali e opulenza religiosa. Il video di Applewhite è stato modificato per rimuovere la maggior parte del suo discorso, enfatizzando il suo respiro che sembra attirare le tende ondeggianti, suggerendo un afflato spirituale.

Henner descrive la frantumazione della facciata dorata del Bay Hotel come “una metafora sorprendente per la violenza del capitalismo, le sue false promesse e il suo fallimento finale. Le parole e le azioni di Applewhite rappresentano un sentimento che ha preso piede nelle nostre società. Di fronte a catastrofi reali e immaginarie, un’opzione è autodistruggersi e portare tutti gli altri con noi. Forse Applewhite era un profeta piuttosto che un pazzo. Ovunque guardiamo, leader e pazzi ci spingono a seguirli nell’abisso “.

Il vuoto spirituale riempito dalle istituzioni religiose è presente anche  in Happiness – How To Find It (2019), una ricostruzione della copertina di una guida pubblicata dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania nel 1980. A quel tempo, oltre sedici milioni di copie del libro furono tradotte in 31 lingue in tutto il mondo. La Watch Tower Society è l’ente principale dei Testimoni di Geova di tutto il mondo e il cardine delle loro convinzioni è che stiamo vivendo la fine dei tempi, un periodo segnato dalla dittatura di Satana e evidenziato dalla rovina del pianeta per mano dell’uomo. 

A fare da contraltare a Happiness c’è US Patent # 8172828 (2019) ovvero le richieste di brevetto con le illustrazioni che da sempre affascinano l’artista che le definisce “Il codice genetico della nostra civiltà”, aggiungendo che “Se vogliamo sapere come il nostro mondo è costruito, dove siamo e dove stiamo andando, dobbiamo cercare nel vasto database di domande di brevetto”.

Un’altra questione che affascina Henner sono le infrastrutture energetiche e le energie rinnovabili: alla Galleria bianconi nel 2018 aveva presentato immagini satellitari di turbine eoliche negli Stati Uniti. Ora la ricerca su queste industrie continua con la presentazione di Solar Collector (2018) e Evaporation Ponds (2019). Nel contesto degli altri lavori in mostra, Henner descrive Solar Collector e Evaporation Ponds come “rappresentanti un’interfaccia tra l’industria e il cielo. Nel primo caso, le linee geometriche ipnotiche dei pannelli solari raccolgono la luce solare e la trasformano in energia che alimenta la nostra fondamentale infrastruttura. Nell’ultimo, gli stagni di evaporazione dorata e fluorescente delle centrali elettriche a gas naturale restituiscono l’acqua trasformata al sole“.

Chiude la mostra Landfall (2018,) quindici dischi in vinile con l’immagine di uragani passati con registrazioni audio di testimoni oculari, inseguitori di uragani, meteorologi e degli stessi uragani. Ogni anno, l’Organizzazione meteorologica mondiale definisce in anticipo i nomi degli imminenti uragani; per gli uragani atlantici, una lista di nomi maschili e femminili viene utilizzata in una rotazione di sei anni. Quando una tempesta è così mortale che il riutilizzo del suo nome per un altro uragano sarebbe inappropriato, il nome è ritirato per non essere più utilizzato.

La parola inglese “hurricane” deriva dalla parola taina “huricán”, il dio indiano del male dei Caraibi. L’alto numero di uragani del Nord Atlantico degli ultimi anni è stato attribuito al cambiamento climatico causato dall’uomo, eppure l’uragano rappresenta un nodo critico nella relazione tra il Cielo e la Terra, tra l’uomo e Dio. La sua forza devastante e incontrollabile ci lascia al tempo stesso ipnotizzati e terrorizzati. Henner chiede: “Cosa faresti se ti trovassi di fronte a un uragano di categoria 5? Scapperesti per salvarti la vita o accenderesti la macchina fotografica per arrenderti allo spettacolo della distruzione?”

Nato nel 1976 a Bruxelles, in Belgio, Henner si è trasferito nel Regno Unito nel 1984. Si è laureato presso il Goldsmiths College di Londra e nel 2013 ha ottenuto il premio Infinity Award for Art presso l’International Center of Photography. Nello stesso anno, come pure nel 2014, è stato finalista al Deutsche Börse Photography Prize, oltre che al Prix Pectet per le sue grandi immagini di paesaggi modellati dai bovini e dalla presenza delle industrie petrolifere americane. Il suo lavoro è stato mostrato in grandi indagini storiche presso il Centre Pompidou, il Metropolitan Museum of Art, il Fotomuseum di Winterthur e la New York Public Library. Ha partecipato anche a indagini contemporanee presso il McCord Musem di Montreal, Les Rencontres d’Arles, e l’International Center of Photography, New York. Le opere di Henner si trovano presso numerose collezioni pubbliche tra le quali il Centre Pompidou a Parigi, il Metropolitan Museum of Art e la New York Public Library a New York, il Victoria&Albert Museum di Londra e il Nelson-Atkins Museum of Art a Kansas City.

Mishka Henner
Your only chance to survive is to leave with us
Opening 19 settembre 2019, ore 18.00 – 21.00
Preview ore 17
Galleria Bianconi – via Lecco 20, Milano
19 settembre – 31 ottobre 2019
lunedì – venerdì 10:30 – 13:00, 14:30 – 18:30
Sabato su appuntamento

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THE MATING SEASON OF FRENZYY BREEZE https://emanuelabernascone.com/17041-2/ Tue, 14 May 2019 16:48:35 +0000 https://emanuelabernascone.com/?p=17041 The Mating Season of Frenzy Breeze.
Gioia di Girolamo inaugura da Galleria Bianconi giovedì 16 maggio alle 18

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THE MATING SEASON OF FRENZY BREEZE. PROLOGUE https://emanuelabernascone.com/the-mating-season-of-frenzy-breeze-prologue/ Thu, 28 Mar 2019 12:02:39 +0000 https://emanuelabernascone.com/?p=17009 by Gioia Di Girolamo

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by Gioia Di Girolamo

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